L’intervento riguarda la costruzione di un nuovo fabbricato di 6 piani, oltre quello interrato, relativo all’ampliamento del padiglione 9 dell’Ospedale “Villa Scassi” di Genova. Il nuovo padiglione, a seguito dell’ampliamento, ospiterà 180 posti letto destinati alle specialità mediche.
Al piano terra è collocato un reparto di radiologia mentre al primo piano il servizio di emodialisi. La superficie in pianta di questi due piani è pari a circa 35.00x35.00 = 1225 mq. Dal secondo piano l’edificio ha una pianta di minori dimensioni ed una superficie pari a 35,00x25,00 =625 mq.
Un piccolo fabbricato è ricavato a monte dell'edificio alto. In tale volume, completamente interrato, trova spazio un deposito di servizio al padiglione ed in copertura un piazzale carrabile.
La struttura del nuovo fabbricato è costituita da un’intelaiatura spaziale di travi e pilastri in cemento armato e da due nuclei tubolari atti ad ospitare i vani corsa dei tre montaletti ed una scala di servizio interna. I solai sono realizzati con pannelli alveolari prefabbricati in c.a.p., completati in opera. Le fondazioni sono a platea per i due nuclei tubolari ed a travi continue per i telai posti sul perimetro.
I pilastri perimetrali hanno sezione rettangolare allungata. Le travi dell’intelaiatura sono quindi di luce alquanto modesta.
Le pareti di tamponamento e le tramezze interne sfruttano la cosiddetta tecnologia “a secco” (lastre in fibrosilicato e cartongesso su intelaiatura d’acciaio zincato). In virtù della leggerezza del sistema si riducono le masse sismiche e, nel contempo, anche le strutture portate acquistano elasticità e duttilità pur mantenendo elevati condizioni di isolamento acustico e termico. Non è infine da trascurare la versatilità distributiva della soluzione tecnologica che consente veloci ed economiche trasformazioni distributive e tecnologiche.
La pilastrata sul lato corto a valle è arretrata rispetto al filo dell’edificio, in modo da non interferire con le fondazioni del fabbricato esistente. Per lo stesso motivo, su questo lato è stato ricavato un locale interrato, destinato a centrale tecnologica, che consente di avere la medesima quota di fondazione per le strutture nuove e quelle esistenti.
In questa fascia i pilastri di elevazione spiccano dalla sommità dei setti in c.a. eretti su una sottostante fondazione a platea.
Per consentire la migliore distribuzione ed un’ampia flessibilità nell’articolazione degli spazi interni, i pilastri interni sono stati limitati a poche unità. Di conseguenza i solai in c.a.p. hanno campate interne pari a 9 metri circa.
L’esiguità degli spazi del cantiere, all’interno del nosocomio in attività, ha richiesto la costruzione per fasi della struttura sia nella costruzione delle opere di sostegno che di elevazione.
Le opere di sostegno sono state costruite a segmenti, studiati per sopportare le spinte del terreno contando sulla propria forma. In tal modo si è evitato il ricorso alle cortine di micropali per le berlinesi la cui formazione avrebbe causato troppo rumore.
Di particolare complessità è stata la posa in opera dei lunghi pannelli alveolari per i quali si è reso necessario l’intervento di una gru semovente di notevole portata. Per lo stazionamento della gru sul solaio di copertura del corpo interrato sono stati predisposti appositi pilastri provvisionali sui quali appoggiare gli stabilizzatori.
AZIONI SISMICHE.
Il Comune di Genova, a seguito dell'Ordinanza P.C.M. 20 marzo 2003, n.3274 e succ intt. e modd. e della Delibera di Giunta Regionale n.530 del 16/05/2003 risulta classificato nella zona sismica 4.
Tenuto conto della successiva Delibera di Giunta Regionale della Liguria n.154 del 25/02/2004 che ha prescritto la progettazione antisismica anche nelle zone classificate “non sismiche” e della particolare destinazione d’uso, l’edificio è stato realizzato secondo i criteri di progettazione antisismica previsti dalla succitata Ordinanza 3274/2003, quindi con valori di accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico pari a ag/g = 0,05.
E’ stata preliminarmente condotta una analisi statica assumendo un coefficiente sismico S = 6 e, quindi, un’analisi delle frequenze con spettro di risposta.
I solai del nuovo corpo di fabbrica sono separati da quelli dall’edificio esistente mediante giunti sismici orizzontali (corridoi interni) e verticali (pareti di tamponamento)
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