Novità della release 2.3.1 di Straus7
La nuova release 2.3.x di Straus7 include numerosi miglioramenti e nuove implementazioni.
Il presente documento si propone come un documento sintetico relativo a tutte le novità presenti in questa versione.
Note:
- I modelli generati con versioni precedenti di Straus7 sono pienamente compatibili con la release 2.3.x. I modelli che saranno generati con la versione 2.3.x, non potranno essere aperti con precedenti versioni del codice. Il formato di esportazione come file di testo permette comunque operazioni di compatibilità a ritroso.
- La nuova release 2.3.x richiede una nuova chiave di accesso.
Nuove opzioni di importazione ed esportazione
Carichi di tipo PLOAD in NASTRAN
Gli attributi definiti in NASTRAN come PLOAD, possono essere ora importati in ambiente Straus7.
Importazione di curve da files IGES
Files IGES che contengano solo curve (ad es. curve non connesse ad alcuna superficie o solido) possono ora essere importate come elementi beam.
Nuovo Link
Equazione generale di constraint (Two Point Link).
Gli utenti di Straus6 hanno già familiarità con questo tipo di link: l’equazione generale di costraint tra due punti. E’ possibile, ora, accoppiare i gradi di libertà di due nodi tramite un’equazione lineare, ad esempio richiedere che lo spostamento DY del nodo 1 eguagli 2.5 volte lo spostamento DZ del nodo 2 più una costante qualunque. I gradi di libertà dei singoli nodi possono essere definiti in ogni sistema di coordinate UCS.
Nuove opzioni nella definizione delle condizioni di carico e vincolo
Aggiornamento della finestra di dialogo per la definizione delle condizioni di carico e vincolo.
La finestra di dialogo per la definizione delle condizioni di carico e vincolo è stata aggiornata per consentirne una più facile verifica. Solo le condizioni di carico con accelerazioni globali applicate avranno i relativi valori visualizzati nella finestra. Ciò rende più semplice la verifica delle condizioni di carico con accelerazioni rispettivamente globali o gravitazionali imposte.
Nuove condizioni di vincolo auto-equilibrate da forze d’inerzia.
Nella finestra di dialogo per la definizione delle condizioni di carico e vincolo è possibile ora selezionare il tipo associato alla condizione di vincolo. In aggiunta al tipo "normale", precedentemente disponibile, è possibile la selezione di condizioni di vincolo auto-equilibrate da forze d’inerzia. Tali nuove condizioni permettono a strutture fluttuanti (senza alcun vincolo applicato, comuni in campo marittimo od aeronautico), soggette a una distribuzione qualsiasi di carico, di essere risolte con il solutore statico lineare senza la necessità di applicare esplicitamente vincoli nodali.
E’ noto che un qualunque sistema di forze applicate ad un oggetto libero nello spazio provoca un suo movimento ad accelerazione costante. Inoltre se le forze esterne non cambiano nel tempo, o cambiano attraverso un processo quasi-statico si può assumere l’esistenza di una situazione di equilibrio istantaneo tra le forze esterne applicate e le forze d’inerzia generate dalla massa del corpo. Se la condizione di vincolo attiva è di tipo "Inertia relief", Straus7 calcola in automatico le accelerazioni globali del corpo che generano forze d’inerzia in equilibrio con il sistema di forze attive applicate. Le condizioni di vincolo di tipo "Inertia relief" si possono applicare sia ad un corpo totalmente privo di vincoli, che ad un corpo soggetto a condizioni di simmetria.
- Condizioni di carico sismico per analisi statica equivalente (analisi sismica quasi-statica).
La maggior parte delle normative nazionali ed internazionali (ad esempio la normativa AS1170.4 e l’Eurocodice 8), offrono la possibilità di semplificare l’analisi sismica degli edifici, attraverso un’analisi statica equivalente, piuttosto che un’analisi dinamica a spettro di risposta o dinamica al passo, a condizione che siano soddisfatti determinati criteri di regolarità strutturale. L’analisi statica equivalente implica la distribuzione di una certa aliquota della massa strutturale come carico orizzontale con legge di variazione prefissata in funzione dell’altezza dell’elemento strutturale dal suolo. L’applicazione di tali carichi equivalenti può essere tediosa e complessa se fatta a mano dall’utente. In Straus7 tale analisi può ora essere condotta in automatico, inserendo solamente un certo numero di parametri che definiscono le condizioni sismiche da analizzare per la particolare normativa considerata. Le condizioni di carico sismico generano casi risultanti primari che coesistono con i normali risultati statici lineari, all’interno dello stesso file (*.lsa). Tale coesistenza semplifica di molto la combinazione di casi risultanti statici e sismici in fase di post-processing.
Nuovi attributi
Nuovo attributo di carico e momento distribuito per elementi Beam
Selezionandoli da immagini contenenti diverse distribuzioni, si possono ora applicare carichi e momenti distribuiti agli elementi beam secondo variazioni costanti, lineari, triangolari e trapezoidali. Un ulteriore miglioramento di tale attributo consiste nella possibilità di applicare fino a 64 distribuzioni di carico su ogni elemento beam per la singola condizione.
Nuove forze e momenti concentrati per elementi beam.
Si possono ora applicare fino a 64 diversi carichi o momenti concentrati sul singolo elemento beam, per condizione di carico.
Nuovo attributo per elementi truss: "String Group"
Gli elementi reticolari tra essi connessi, possono essere ora riuniti in uno "String Group". Tale proprietà permette alla serie di elementi reticolari di comportarsi come un unico cavo con possibilità di scorrere tra carrucole fittizie. Gli elementi reticolari così definiti saranno soggetti ad una forza assiale costante in relazione alla mancanza di attrito. Gli elementi che formano uno "String Group" possono formare sia una percorso aperto che chiuso.
Questo nuovo attributo permette l’analisi di una sequenza costruttiva non-lineare complessa. La seguente figura illustra un semplice esempio: una delle estremità dello "String Group" (evidenziato in rosso) è connessa ad un struttura reticolare 2D, tramite una serie di carrucole virtuali. L’altra estremità è tirata verso il basso tramite l’applicazione di uno spostamento impresso. La risposta progressiva della struttura è visualizzata in figura attraverso una rappresentazione in multi-vista.
- Elementi Cable
Gli elementi che simulano il comportamento strutturale di cavi catenari, possono ora essere suddivisi. Ciò risulta utile nell’applicazione di più carichi puntuali lungo l’asse dell’elemento.
- Pressione e temperatura (interna ed esterna) di elementi "Pipe"
Pressioni e temperature sia esterne che interne vengono ora applicate tramite una unica finestra di dialogo.
- Nuovi elementi di ripartizione del carico "Patch Load".
Questo nuovo tipo di elemento costituisce una delle novità principali di questa ultima release. Esso non possiede alcuna rigidezza strutturale, ne conducibilità termica; svolge unicamente la funzione di distribuire i propri carichi di superficie sugli elementi beam limitrofi. Esempi di utilizzo possono riguardare la ripartizione delle pressioni del vento o la distribuzione dei carichi di solaio, in ambito civile.
Il seguente esempio chiarisce le modalità di utilizzo dell’elemento "Patch Load". Entrambi i modelli raffigurano la stessa struttura intelaiata. Nella figura di sinistra i carichi sul plate sono trasferiti agli elementi beam tramite una opportuna mesh di elementi "3D Membrane". Nel modello di destra i carichi vengono trasferiti utilizzando un unico elemento Patch; gli elementi beam sugli spigoli non necessitano di alcuna suddivisione. Si nota una certa vicinanza nei valori dei momenti flettenti finali, con una molto minore difficoltà di costruzione e post-processing per il modello di destra.
L’attributo di "Load Patch Type" è assegnabile unicamente ad elementi plate a cui è stata assegnata la proprietà di "Load Patch", tramite la relativa finestra di dialogo. Esso permette di scegliere tra 6 possibili modalità di ripartizione del carico di un elemento Patch ai beam afferenti.
Per tutte le distribuzioni ad esclusione di quella con coefficienti di ripartizione definiti dall’utente, il carico totale applicato all’elemento plate è uguale alla soma dei singoli carichi (o masse) ripartite ai beam, a condizioni che detti elementi afferenti siano definiti correttamente. Se nessun elemento beam è presente corrispondentemente ad uno qualsiasi degli spigoli di ripartizione, l’aliquota relativa di carico verrà ignorata. Gli elementi beam possono anche essere parzialmente inclusi nello spigolo del plate, oppure tale spigolo può rappresentarne un’aliquota. La ripartizione risulta ugualmente valida anche se più elementi beam interessano lo stesso spigolo.
I carichi applicabili ad elementi di ripartizione "Patch" possono essere:
- Plate Normal Pressure
- Plate Global Pressure (in proiezione o no)
- Plate Face Shear
- Plate Non Structural Mass
I primi tre vengono convertiti in carichi distribuiti sugli elementi beam afferenti, il quarto in massa non strutturale.
Altre due novità sono state introdotte nella presente release relativamente agli elementi di ripartizione.
In primo luogo è stato implementato uno strumento apposito per la creazione di elementi di ripartizione, data una geometria di elementi trave. Esso può essere utilizzato in presenza di qualunque poligono piano definito da elementi monodimensionali, parte di una struttura piana oppure spaziale. Le seguenti figure illustrano l’utilizzo di tale nuova funzionalità.
Il secondo strumento permette di convertire in automatico i carichi assegnati ad elementi di ripartizione, in carichi distribuiti sui beam afferenti. Questa operazione non ha alcuna influenza sulla soluzione, in quanto Straus7 ripartisce automaticamente i carichi applicati prima dell’inizio della fase di soluzione. Tale strumento può comunque risultare utile per la verifica dei carichi strutturali visti dal solutore.
- Spessore di elementi Plate (Plate Thickness)
Straus7, a partire dalla release 2.3.x, permette di definire lo spessore degli elementi plate direttamente come attributo, indipendentemente dal valore definito nella finestra di dialogo delle proprietà. Ciò semplifica l’operazione di cambiamento dello spessore senza la necessità di dover definire una nuova proprietà Plate. L’assegnazione tramite attributo riguarda sia lo spessore membranale che flessionale.
- Pressioni globali nei Plate e nei Brick.
Nelle precedenti release di Straus7 quando una pressione globale veniva applicata in proiezione sulla superficie di un elemento plate o faccie di elementi brick, tale proiezione riguardava la risultante delle forze applicate in relazione ad un piano ortogonale ad essa. E’ possibile ora agire sia sulla risultante, sia sulle componenti indipendenti.
La seguente figura illustra la differenza nel risultato delle diverse proiezioni. Il modello in figura contiene due elementi plate con un angolo di inclinazione di 45 gradi, soggetti ad una pressione globale di componenti X=1, Y=1. La risultante forma anch’essa un angolo di 45 gradi. L’elemento plate sulla sinistra ha pressioni applicate come proiezione della risultante. Ciò significa che la direzione della forza agisce nella direzione del plate, con relativa area nulla; ne consegue che nessun carico viene applicato all’elemento plate con conseguente reazione vincolare nulla nei nodi periferici. L’elemento plate sulla destra ha invece le pressioni applicate come proiezione delle componenti; esso mostra delle reazioni vincolari non nulle, come evidenziato in figura. Il punto importante che differenzia i due approcci, consiste nel fatto che le aree sono diverse se esse vengono proiettate secondo la componente o secondo la risultante.
- Assi locali di elementi Brick
Gli assi locali degli elementi brick possono ora essere orientati concordemente ad un qualunque sistema di riferimento UCS. Ciò risulta particolarmente utile nella definizione dei carichi, nell’ interpretazione dei risultati e per la definizione delle proprietà di anisotropia degli elementi solidi. Nelle precedenti versioni era necessario creare tante proprietà quante le possibili orientazioni di anisotropia. Straus7 ora calcola in automatico, per ogni punto di Gauss dell’elemento, la terna materiale e conseguentemente assembla le rigidezze.
E’ inoltre possibile la visualizzazione grafica degli assi locali di elementi solidi analogamente a quanto già disponibile per elementi Plate e Beam.
- Pre-tensione applicata ad elementi solidi.
E’ disponibile ora un nuovo attributo per l’applicazione di un carico di pretensione agli elementi solidi.
Masse non strutturali.
Questi nuovi attributi rappresentano una delle maggiori novità della release 2.3.x. Come suggerito dal nome stesso, tale attributo rappresenta una massa aggiunta rispetto a quella della struttura (definita attraverso la densità degli elementi). Esso è utilizzato nella simulazione di tutti i sovraccarichi permanenti ed accidentali. Precedentemente tali condizioni di carico dovevano essere applicate come pressioni distribuite. Le pressioni non hanno però alcun effetto sull’inerzia della struttura in condizioni dinamiche.
La massa non strutturale è un attributo dipendente dalla condizione di carico, e può, in automatico, esserne inclusa ed esclusa. Questa possibilità permette alla massa strutturale di essere inclusa solamente nella condizione di peso proprio ed esclusa da ulteriori condizioni in cui i carichi esterni vengono espressi in termini di masse non strutturali.
Sono disponibili quattro tipologie di masse non strutturali a seconda dell’elemento di applicazione: Nodo, Beam, Plate, Brick. Esse sono:
Nodo – un singolo valore è applicato secondo le tre componenti di traslazione.
Beam – Esso viene applicato come una massa per unità di lunghezza. In questo caso la distribuzione può essere costante oppure variabile secondo le stesse tipologie definite precedentemente per il carico distribuito.
Plate – La massa non strutturale viene qui applicata come una massa per unità di superficie.
Brick – La massa non strutturale viene applicata come massa per unità di superficie ad ogni faccia dell’elemento.
In tutte le implementazione di questo attributo è inoltre definibile un coefficiente di amplificazione dinamica. In analisi statiche la masse non strutturali generano carichi che dipendono dal loro valore e dall’accelerazione globale applicata. Nell’analisi dinamica il valore della massa non strutturale è moltiplicato per il fattore di amplificazione dinamica, prima di sommarne il contributo alla matrice globale delle masse.
Nuovi strumenti
Estrazione del piano medio (Mid-Plane Extraction)
Questo nuovo tool può essere utilizzato per ottenere una superficie media tra due definite con elementi plate, come illustrato in figura. In questo caso la mesh di colore rosso rappresenta il risultato dell’operazione di generazione della superficie media relativamente alle mesh verde e blu.
Miglioramenti dello strumento per l’ottimizzazione dei fattori di forma di elementi plate (Smooth Plates).
E’ stata aggiunta l’opzione per scegliere se l’operazione di ottimizzazione dei fattori di forma ed angoli interni di elementi plate, debba riguardare anche il possibile movimento dei nodi di confine relativamente agli elementi selezionati. Inoltre la qualità risultante degli elementi è in generale migliore di quella generata in precedenti versioni di Straus7.
Nuove opzioni per la gestione dei materiali.
Librerie di materiali compositi.
La possibilità di creare librerie di materiali definite dall’utente è stata ora estesa anche ai singoli strati di materiale composito (Ply), in accordo con quanto già disponibile per le librerie di materiali e sezioni trasversali. Sarà quindi possibile ora importare da libreria anche la definizione dei singoli strati introdotta in Property/Ply.
Nuove opzioni di visualizzazione
Visualizzazione dei carichi distribuiti sugli elementi beam
I carichi distribuiti sugli elementi beam possono ora essere visualizzati sia come vettori che come linee. La nuova opzione di visualizzazione per linee, rende più facile individuare le distribuzioni di carico triangolare e trapezoidale più complesse.
Nuove opzioni delle tabelle (Tables)
Generazione automatica di tebelle tensioni-deformazioni
All’editore di equazioni per tabelle (Tables), è stata aggiunta la possibilità di generare curve predefinite tensioni-deformazioni. E’ sufficiente l’inserimento di tre parametri (modulo iniziale E0, tensione di snervamento e modulo elastico a snervamento avvenuto Et), per generare la relativa tabella.
Conversione di accelerogrammi in spettri di risposta elastici.
Straus7 possiede ora un semplice tool per la conversione di accelerogrammi in spettri elastici di risposta. Gli utenti possono così ottenere con l’ausilio dei solutori in frequenza, risultati comparabili a quelli ottenibili in regime dinamico transitorio, caratterizzati da una tempo di calcolo molto maggiore.
La seguente figura illustra un esempio di utilizzo di tale funzione. La prima immagine rappresenta una tabella Accelerazione-Tempo, mentre la seconda illustra il relativo spettro di risposta in accelerazione.
Nuove opzioni del solutore
Opzioni del solutore armonico
Il solutore armonico restituisce ora due possibili tipi di output: è possibile scegliere tra soluzioni nel dominio del tempo oppure in frequenza.
E’ ora possibile, per ciascuna condizione di carico, specificare un moltiplicatore in ampiezza, un angolo di fase, ed una frequenza. Ciò significa che possono essere applicate al sistema condizioni di carico multiple, agenti simultaneamente a frequenze diverse.
In fase di post-processing vengono offerte due differenti modalità di visualizzazione. E’ possibile visualizzare il contributo massimo di ciascuna condizione di carico, oppure selezionare l’opzione "Harmonic Time history".
L’opzione "Harmonic time history" produrrà risultati nel dominio del tempo relativamente a tutti i carichi agenti con la propria frequenza e la propria fase. Il numero di intervalli temporali, l’istante iniziale e finale di interesse vengono introdotti dall’utente.
Nuove opzioni di inviluppo dei risultati
Gruppi di carico nell’inviluppo per combinazione.
Una nuova opzione è ora disponibile relativamente al modulo di inviluppo: la possibilità di specificare gruppi di carico non contemporanei. Precedentemente tre opzioni erano disponibili relativamente al modulo di inviluppi per combinazione:
- ON – opzione che considera una condizione di carico come sempre presente.
- OFF – che non considera mai la condizione cui si riferisce.
- CHECK – che aggiunge una combinazione solo se produce risultati più onerosi (relativamente ai valori massimi o minimi).
Sono ora disponibili anche dei "sets" che controllano le diverse combinazioni relativamente agli inviluppi.
All’interno di un singolo gruppo (SET) una sola delle condizioni di carico può partecipare all’inviluppo finale. Due condizioni (o combinazioni) di carico diverse all’interno dello stesso gruppo non possono manifestarsi simultaneamente. Solo una delle combinazioni di definizione del SET è aggiunta all’inviluppo alle seguenti condizioni:
- Inviluppo minimo di combinazione
– Trova la combinazione di carico nel gruppo che produce il risultato più negativo ed aggiunge quella all’inviluppo finale.
- Inviluppo Massimo di combinazione
– Trova la combinazione di carico nel gruppo che produce il risultato più positivo e l’aggiunge all’inviluppo finale.
Questa nuova funzione permette di gestire le combinazioni di carico che non possono agire simultaneamente (ad esempio il vento nelle due direzioni ortogonali).
Nuove opzioni del modulo Grafici
FFT
La release 2.3.x. di Straus7 offre la possibilità di convertire un segnale qualsiasi dal dominio del tempo a quello delle frequenze attraverso l’algoritmo della Fast Fourier Transform (FFT). E’ così possibile evincere facilmente il contenuto in frequenza di un segnale definito nel dominio del tempo.
A completamento di questo nuovo strumento, sono rese disponibili diverse opzioni:
- Filter
– Questa opzione permettere di scegliere il tipo di finestra con cui filtrare i dati in ingresso.
- Output
– Attraverso questa opzione si può scegliere il tipo di output in relazione alla parte reale od immaginaria. E’ disponibile anche l’opzione per l’ottenimento della Power spectral density (PSD).
- Interpolazione
– L’algoritmo utilizzato per produrre una trasformazione discreta di Fourier, richiede due funzionalità importanti: 1) i punti di ingresso dell’algoritmo devono essere una potenza di 2, 2) la spaziatura tra tali punti nel dominio del tempo deve essere costante. Poichè gli andamenti nel tempo generati da Straus7 non sono soggetti a queste limitazioni, è necessario interpolare i dati in entrata.
Le seguenti figura illustrano un esempio d’uso di questa funzione. La prima contiene un segnale nel dominio del tempo, la seconda quello nel dominio delle frequenze prodotto attraverso l’algoritmo di FFT.
Nuove funzionalità API
Le API di Straus7, disponibili dalla versione 2.2.x, sono state accolte con entusiasmo dall’utenza, ed esiste già un certo numero di applicazioni e funzionalità create dagli utenti stessi, scritte utilizzando le API. Nella versione 2.3.x, sono state aggiunte più di 60 nuove funzioni alla libreria delle API, in particolare relativamente a:
- Gestione degli incrementi di carico nelle analsi non-lineari.
- Gestione delle procedure di restart.
- Estrazione di tipologie di risultati prima non disponibili.
- Assegnazione di nuovi tipi di attributo introdotti nella nuova versione.
Miglioramenti delle funzionalità esistenti
Ampliate le funzioni dell'interprete della fase introduzione dati
In Straus7 la funzionalità di interpretazione delle formule, consente un’agevole applicazione di carichi anche complessi. Per esempio la distribuzione delle pressioni su di un oggetto cilindrico, investito dal vento, può essere specificata inserendo una Face Pressure con una formula funzione di due delle coordinate di un sistema di riferimento cilindrico. Straus7 valuta il valore della formula nel baricentro (elementi bi e tri-dimensionali) di ogni elemento e conseguentemente applica la relativa pressione. Nella release 2.3.x. di Straus7 le funzionalità dell’interprete di equazioni sono state ampliate. E’ ora possibile l’inserimento di variabili che rappresentano la lunghezza, l’area od il volume degli elementi, oltre le variabili spaziali precedentemente disponibili. Per esempio l’applicazione di una pretensione proporzionale alla lunghezza dell’elemento beam può essere applicata con un’equazione del tipo 2.5*L, dove L rappresenta la lunghezza di ciascun elemento selezionato. In modo simile la variabile A rappresenta l’area di un elemento Plate o l’area della faccia selezionata di elementi brick, mentre V è il volume dell’elemento beam, plate o brick. Inoltre è possibile aggiungere a tali variabili il prefisso T, indicante "Totalità". Ad esempio se un certo numero di elementi plate vengono selezionati, l’applicazione di una pressione tramite la formula 1.5/TA genera una procedura in due passi: nel primo l’area totale degli elementi selezionati viene assegnata alla variabile TA; successivamente ogni elemento plate sarà soggetto ad una pressione di 1.5 diviso per l’area totale calcolata come precedentemente indicato.
Cambiamenti relativi ai caratteri
Una delle prime cose evidenti dall’interfaccia della release 2.3.x. è il cambiamento del carattere utilizzato. Il tipo di carattere standard utilizzato ora in tutta l’interfaccia di Straus7 è Tahoma. Tale scelta è conseguente ad un migliore supporto di caratteri negli alfabeti cinese e giapponese presenti ora in Straus7.
DDE Multi-launch
Se l’installazione è stata effettuata correttamente, operando con un doppio click su di un file ST7 nell’explorer di windows (oppure sul desktop), Straus7 viene eseguito in automatico ed il file viene aperto nella sessione generata. Nella precedente versione di Straus7, nel caso in cui il programma fosse già aperto, un doppio click avrebbe provocato l’esecuzione di una nuova sessione di Straus7, anzichè aprire il file nella sessione esistente. Con la nuova versione viene lanciata un’unica sessione di Straus7 con apertura di file multipli. Ciò è utile per un risparmio di risorse del sistema.
Per inviare un messaggio: hsh@iperv.it