In relazione al progetto di ricerca facente capo al Dipartimento di Scienze della Terra
dell’Università degli Studi di Trieste sulla definizione del rischio sismico secondo nuove
metodologie, il Dipartimento di Ingegneria Civile della medesima Università ha individuato
due strutture significative all’interno del tessuto urbano cittadino, una in cemento armato,
l’altra in muratura, sulle quali e' stata svolta un’analisi strutturale dinamica
basandosi su accelerogrammi sintetici completi, generati secondo le metodologie
sviluppate per la stima deterministica della pericolosità sismica.
Come struttura in muratura è stato scelto palazzo Carciotti. |
Quest’ultimo è stato preferito ad altri, oltre che per il fatto di avere al suo interno
degli strumenti di misura del Dipartimento di Scienze della Terra in grado di fornire
eventuali riscontri in caso di sisma, anche per l’importanza artistica che esso ricopre
all’interno del tessuto cittadino. Infatti, situato in Riva III Novembre 13, è il palazzo
neoclassico di maggiore sontuosità ed imponenza. Fatto costruire tra il 1799 e il 1805
dal mercante greco Demetrio Carciotti su progetto dell'architetto Matteo Pertsch, cui si
debbono le più belle costruzioni neoclassiche della città, è caratterizzato da un'alta
cupola aerea e reca sulla facciata rivolta al mare una balaustra scenografica
con sei statue dello scultore Antonio Bosa, allievo del Canova.
Il palazzo, una vera e propria casa-fondaco, comprendeva al piano nobile
l'abitazione del proprietario, sedici appartamenti nei piani superiori
e al piano terreno stalle, rimesse e diciotto magazzini. |
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