Con lo sviluppo, finalmente anche in Italia, dell’INGEGNERIA FORENSE come Scienza e non più come Arte, anche l’analisi strutturale è stata coinvolta in un nuovo processo evolutivo. L’esigenza, infatti, di condurre analisi inverse che consentano di risalire, dal modello geometrico e da quello dei materiali, al modello delle azioni perturbatrici che hanno determinato un dissesto, richiede l’adozione di nuovi strumenti di calcolo, ovvero un impiego diverso di strumenti già esistenti. L’analisi di un crollo ad esempio, esigendo indagini nel campo dei grandi spostamenti e in regime ultra-elastico, và necessariamente condotta impiegando metodologie raffinate e supportate dal calcolo automatico. E’ questo però un ambito estremamente pericoloso, in quanto il mancato controllo delle procedure e una diffusa ignoranza del comportamento “non lineare” possono portare a risultati che non hanno alcun nesso con la realtà. Nel campo dell’Ingegneria Forense, allora, le ricadute possono divenire terribili, potendo dare luogo a conseguenza molto gravi sia per le parti indagate che per quelle lese. Ciò comporta l’esigenza che una formazione tecnico-giuridica estremamente severa dei professionisti deputati ad esercitare le funzioni di Consulente Tecnico di Ufficio o di Consulente Tecnico di Parte, si debba coniugare (nel campo dell’ingegneria che si occupa di dissesti e crolli) con una formazione strutturale altrettanto rigorosa. Nell’ambito del Master di II livello in INGEGNERIA FORENSE, attivato per la prima volta in Italia e in Europa presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e da me diretto, una delle tesi di specializzazione ha avuto per oggetto l’Analisi Forense di Dissesti nelle Volte in Muratura. Per affrontare tale delicatissimo argomento, nella qualità di relatore ho scelto l’ing. Giuseppe Guida che era già stato mio brillante allievo circa venti anni fa e che aveva dimostrato il suo valore, anche professionalmente, cimentandosi con successo nella progettazione strutturale. In particolare, l’ing, Guida, che ha conseguito il Master con il massimo dei voti e la lode, attingendo alle sue pluriennali conoscenze acquisite nell’uso di codici di calcolo agli elementi finiti, ha dimostrato come, utilizzando con sapienza metodologie impiegate comunemente per la progettazione, si possano condurre anche quelle analisi inverse necessarie a diagnosticare le patologie strutturali. Il campo nel quale l’ing. Guida si è cimentato è quello delle volte in muratura il cui esame è ancora oggi caratterizzato dalle maggiori complessità ed incertezze. Gli interessanti risultati raggiunti devono costituire stimolo per ulteriori progressi finalizzati a migliorare la potenzialità degli strumenti di calcolo attualmente disponibili e la messa a punto di procedure d’analisi più rigorose. |
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