Il Monte Bianco, la vetta piu' alta d'Europa, funge da confine naturale tra Italia e Francia ed e' frequentato ogni anno da migliaia di persone. Ora il massiccio montuoso della Val d'Aosta puo' offrire ai suoi ammiratori un'altra straordinaria attrazione: una nuova funivia che arriva fino a 3.500 metri di quota regalando un panorama unico al mondo. Unica al mondo e' anche la tecnica di costruzione dell'impianto, interamente "Made in Alto Adige" essendo stato concepito, progettato e realizzato dalla Doppelmayr Italia di Lana.
La nuova funivia, battezzata con il suggestivo nome di "Skyway Monte Bianco", ha rimpiazzato il precedente impianto composto da tre tronchi e rimasto attivo per parecchi decenni prima di essere avviato alla completa ristrutturazione. Adesso la Skyway collega Courmayeur a Punta Heilbronner tramite due tronconi: il primo porta dalla stazione di valle Pontal d'Entreves (quota 1.300 metri) alla stazione intermedia Pavillon du Mont Frety (2.200 metri), il secondo si inerpica fino ai 3.500 metri di Punta Helbronner per un totale di 4,3 km di percorrenza.
La "Skyway Monte Bianco" e' un capolavoro ingegneristico unico al mondo. Il progetto deve la sua unicita' alle tante innovazioni di natura tecnica, alle sfide che ha dovuto superare durante la costruzione ed alle peculiarita' architettoniche. Tra queste figurano le moderne stazioni in vetro e acciaio, il concetto di sostenibilita' finalizzato all'autonomia energetica e la capacita' di trasporto, cui si aggiungono il fattore esperienziale dei viaggiatori, il volume dell'investimento pari a circa 120 milioni di euro ma soprattutto la realizzazione del progetto stesso.
I nuovi impianti valdostani sono stati interamente concepiti, progettati e realizzati dalla Doppelmayr Italia. L'azienda di Lana ha avuto l'incarico di realizzare un impianto chiavi in mano con speciali cabine sferiche dotate di vetratura, che durante il viaggio ruotano a 360 gradi permettendo cosi' di godere per intero lo straordinario panorama dei Quattromila piu' famosi d'Europa. Gli interni delle cabine sono quanto di piu' moderno si possa immaginare, con vetri e pavimento riscaldati, impianto audio e schermi su cui scorrono informazioni utili e le immagini trasmesse in tempo reale da una telecamera posta sotto il pavimento. Ogni cabina inoltre e' in grado di trasportare 3000 litri d'acqua da utilizzare nelle stazioni superiori.
Le stazioni dal canto loro autoproducono il fabbisogno energetico grazie ad ampie superfici fotovoltaiche e sistemi di riscaldamento con recupero di calore; inoltre l'energia generata dalle cabine in fase di carico in discesa viene immessa in rete. Tra le chicche tecnologiche del progetto figura anche il sostegno di funivia piu' alto del mondo, che senza considerare l'ancoraggio al suolo svetta per ben 110 metri.
A fronte dei cinque anni di lavori originariamente preventivati, l'impianto e' stato realizzato in quattro anni e consegnato nel rispetto dei termini concordati - a maggio 2015 - malgrado gli imprevisti geologici che hanno di fatto bloccato per un anno l'avanzamento dei lavori. Nevicate, bufere di vento e ghiaccio in inverno, l'altitudine, il permafrost e varie altre difficolta' naturali hanno messo a dura prova le tante persone impegnate nei lavori. Nei cantieri allestiti a 1.300, 2.220 e 3.500 metri di quota hanno lavorato oltre 300 tra ingegneri, operai, addetti alla logistica e montatori di funivie, molti dei quali hanno vissuto in container.
Doppelmayr Italia Srl e' un'impresa autonoma con sede a Lana. L'amministratore delegato Othmar Eisath e' giustamente fiero del progettista Dino Veronesi, del responsabile di progetto Hannes Pircher, e di tutto lo staff altoatesino, capaci di realizzare un'opera che non ha eguali all'interno di tutto il gruppo Doppelmayr-Garaventa, leader mondiale nel settore della costruzione di impianti a fune.
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